domenica 15 giugno 2014

Marco gioca sott'acqua

Marco che guarda la schiuma sopra una cresta
e vive dentro ad un’isola, ha un’isola nella testa
e non arriva mai niente dal continente perché anche se non si sente il mare è sempre in tempesta
e non c’è niente che si muova e che Marco non sappia
e non c’è niente che qui suoni e già Marco lo sa
e non c’è giorno che non passi e che Marco non abbia voglia di cucire suoni e luoghi dentro all’anima.
Marco era piccolo ricciolo, un bimbo vispo, quando guardava il mondo ed il mondo restava zitto
ma un bimbo cerca altre strade e contrade sin già dal principio,
ha già i pioppi ed i caprifogli che dorano aria e pulviscolo,
ha una reggia bruna che asciuga sulla battigia,
il sapore di confettura di prugna sopra alle dita,
ha i giorni nuovi, i venti caldi, i girasoli, i cento cieli e le spiagge con gli orli argento cuciti dalle onde brevi.
 E’ come se fosse arrivato solcando i mari poi prima si prese l’isola e dopo bruciò le navi
 e ora che l’alba è alta e impatta sulla spiaggia Marco segue parole che danzano sulle labbra e pensa:
Rit: -Quando e come, quando e dove, quanto e come
e quale suono han le parole che non volano fino a qua?
Quali sono, quante sono, quando sono e qui che suono han le parole che non giungono fino a...?
Quali orme, quali forme, quale fonte, qual è il volto del rumore che non giunge mai fino a qua?
Quale suono, dolce e forte, sempre o a volte, quale sorte hanno le note che non volano fino a… ?
Ma sono uguale davvero?- Marco chiedeva a sé stesso -….uhmmm-
lui che non sente ogni soffio, ogni tuono, ogni strofa, ogni suono, ogni nota , ogni “la la la"
-…e qui parole che van, van, van, salgono lentamente al cielo,
provo a afferrarle ma loro si librano in volo e mi lasciano solo qua….bye bye bye…-
La madre lo sa che è dura, lo sa che non serve piangere,
il padre che non accetta la vita del suo ragazzo
-Basta gesticolare, stai fermo, mi sembri un pazzo!-
lei che accarezza Marco mentre piange sulle gambe.
E gli altri bimbi che ridono sulla spiaggia,
si sa che la bestia nera tra i figli qua è l’ignoranza,
qualcuno pensa sia scemo, qualcuno che valga meno
ma tutto ritorna zero se si tuffano sott’acqua.
Là è un altro mondo, un altro modo, un altro suolo, un altro approccio, un mondo nuovo
dove tutto tace e va,
è un altro scopo, un altro vuoto, un altro luogo, un altro loco, un altro gioco,
-…ci arrivate voi fino a qua?-
Marco tra i moti ondosi si tuffa da scogli alti,
Marco che fa immersioni, Marco che ha già vent’anni,
adesso sta sotto tanto e quando va sotto tanto,
sotto Marco è felice, là sotto lui è come gli altri.
..e non c’è niente che si muova e non lasci una scia
e non c’è niente che si muova e non apra una via
e non c’è giorno che non passi e che Marco non sia
in cerca di una nota a pancia vuota, mangia malinconia.
Se Marco pensa a sé stesso è drastico e non si accetta
finché un giorno incontra gli occhi di perla di Benedetta,
questa ha uno sguardo dolce che scalda la brezza fresca
anche lei vive in un’isola ed ha un’isola nella testa.
La luna in cielo li guarda contar le stelle fra le onde che si frantumano in piogge di mille gemme,
-Vorresti sentire tutto ma noi in fondo sentiamo tutto
certo non con le orecchie ma con gli occhi e la pelle.
Perché ogni cosa che vive qua muove e oscilla ed è vita sia percepita dal corpo e dalla pupilla,
la stessa musica, musica: noi casse armoniche pervase nel fondo dalla sua vibra
e perché poi proprio noi ora caro è un enigma
e tutto ciò che non puoi, te lo ha tolto lo stigma…-
e fu come il risveglio da un sonno profondo,
riflesso del mondo di un sordo profondo.

Rit.

6 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Murubutu, complimenti davvero, ascolto rap da circa otto anni e onestamente credo che tu sia il "rapper", trovo difficoltà nel porti in questa categoria però in assenza di altri termini lo userò, migliore che io abbia mai ascoltato

    RispondiElimina
  3. potrei leggere i tuoi testi per ore senza alcuna base, suonerebbero dentro ancora più forti..

    RispondiElimina