Lei che
è la sola e l’unica e quando il sole la illumina
quello
che per altri è un suono per me risuona come musica…..come musica…
Claudio
suona l’armonica da un picco in cui domina
il mare
che si sdraia sulla costa ionica,
dove
litorale guarda le case e il sole ne riscalda le greche in maiolica..
ma ora
non pensa più niente, no no, vorrebbe
dire: -Ciao, bye, bye, bye..-
poi poco
dopo si pente e pensa: -Ma Claudio tu dove è che vai? dai…-
Rit: -Io non so quando ritornerò...
isola verde…
forse da morto, io che ne so, non
so più niente…
è vero, questo cielo non è un
altro cielo
e tu terra celi in te un segreto
che forse conosciamo solo io e te-.
Lui che
era nato una notte, abbandonato nell’ombra
da un
marinaio allo sbando e un’isolana sedotta,
cresciuto
sull’isola scordata da Dio diceva:
-
l’isola è mia madre e mio padre sono io!-.
Bimbo
dagli occhi forti si si tuffava nei vortici
e sbucava
fra cascate di euforbie e garofani e
fra i manti
folti dei campi incolti,
lui
sovrano di un mondo che vibrava negli occhi suoi.
Poi si
tuffava fra le ombre dei faraglioni
che
forse sono le tombe dei pesci faraoni,
le furie
dei cavalloni, le guglie fra i moti ondosi,
la spuma
polverizzata sui balconi multicolori..
ma una
voce diceva: -Vai via…sai quanto è grande il mondo?!
fuori di
qua non so neanch’io chi sia e se mi pento ritorno o no?....
Non so
quando ritornerò….quando soffia il maestrale…
….forse
quando ritornerò riuscirò ad ammaestrare il mare-.
Claudio
vuole andar via poi non vuole andar via,
Claudio
cerca una via, lui cerca una via qualunque essa sia.
Rit.
Claudio
s’è fatto grande, il bimbo s’è fatto uomo,
cresciuto
col corpo al sole ha negli occhi i riflessi d’oro,
ha i
riflessi pronti di un uomo fatto da solo,
solo cresce,
solo vive e solo fugge verso il vuoto.
Ha
imparato la vita grezza con gli isolani nei campi,
la stima
e gentilezza dai loro occhi grandi,
la vibra
della fierezza dai volo dei falchi
e la
cifra della bellezza dai colori degli oleandri.
Ora vuole
prendere il largo, superare l‘arcipelago,
gli
basta una vecchia barca ed eccolo il suo Pegaso!
Claudio
si china e dubita, bacia la sabbia umida
poi
prende il largo con la quiete di chi aveva una scelta unica…
ma nella
notte il mare si gonfiò, alzò le onde di colpo,
inghiottì
Claudio in un solco blu, ne rese all’alba il corpo morto.
Il paese
pianse la più grande delle disgrazie,
chi
disse che fu un uragano che colpì le coste,
chi
disse che Claudio cercava la morte,
qualcuno
disse che fu l’isola che non voleva che se ne andasse;
ora là
sulla spiaggia dove la sabbia subentra ai cardi
puoi
sentire alla notte un pianto sommesso,
forse è
il vento che muove i rami degli alberi,
c’è chi
dice sia l’isola che piange il suo figlio prediletto.
Rit.
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