Chi mi chiama? Sa il
mio nome? Chi mi vuole ? Dove, dove?
Suona una voce nell’afa
della mattina, bagnata d’aria marina,
esalata dalla battigia,
sbarcata da spume d’ombre che infondono nuove forme,
confondono fonti d’onde
con torri d’aria salina ……
La voce viaggia e si
infila dentro a una stanza, che guarda dritta la spiaggia,
poi sfiora una stufa in
ghisa, riaffiora sempre più alta e danzando con calma salda
lì incalza la faccia
stanca del buon Carlo Caravita…
Il signor Carlo
pertanto si leva in slancio, lui osserva il soffitto bianco poi il quadro di
S.Rita,
sua moglie l’ha presa
il mare, è partita senza tornare,
lasciandolo a cuore
infranto ed il corpo che fa fatica.
Di lei amava la gioia e
i particolari, il taglio degli occhi chiari, i tacchi e vestiti uguali,
quando ballava il tango
muovendo lenta la testa
o cantando dalla
finestra dove ardevano i gerani
e lei amava: viaggiare e
avvistare terra, il nome suo Annarella, scritto su alcuni scafi
e il sorriso lieve
lieve invadeva le gote accese, salendo la passerella che portava sulle navi.
Se la guardava si
smarriva in lei, bevendo gli suoi occhi suoi, chiamandoli occhi miei …
lui vuole scoprire
dove, la foce di quelle note, che sembrano di Annarella, la voce della sua
bella.
Rincorre il suono sul
filo delle pareti, i doppi vetri, i pavimenti e la voce gli dice: -Seguimi!-
e Carlo la segue fuori,
là fuori brillan le siepi, ne segue tracce fra macchie di lecci, lauri e
ginepri.
Il nostro la segue a
piedi tra piazze, case e pievi, strade fatte di piedi, reti appese ai vigneti,
tra i
terreni, i fieni scelti, i sentieri scoscesi ai piedi
che portano a un mare fatto di linee bianche e
turchesi. Carlo di
fronte al mare, sul greto di sabbia e ghiaia, la luna di madreperla gli lancia
un’occhiata ignara, là
vede una barca ferma che porta una forma snella, è la forma di Annarella
segnata dalla rugiada. Carlo
sorride ai flutti, la fronte sugli occhi asciutti, le stringe la mano forte
pronto per la
traversata, all’alba Carlo non c’era,
nessuno lì se ne
accorse, il vento muoveva i giunchi e i loro fiori color giada…
Rit.-
… Amore mio tu non sei qui con me, ti non sei più con me, tu non sei qui con me…
Un
bagliore...dove, dove?.. La tua voce…dove, dove?.. Suona altrove… dove è?
C’è una voce…dove, dove?... La tua voce…dove,
dove? …Suona altrove…dove è?-
Claver
Gold:
-Sentivo il mare gridare forte il mio nome,
nel nome di un altro amore, nel fuoco di un'altra
unione,
nel gioco di spuma e sale scappare da una prigione,
sentirmi ancora chiamare voltarmi per poter dire no.
Ma poi la noia la stasi, la nostra unione che quasi
si era tagliata in due parti quindi divisa in due
fasi,
io avrei dovuto chiamarti davanti un bianco di Piasi
per dirti quanto mi manchi, ma poi l'ho fatto? No.
Amavo il sangue che porta inchiostro alla penna
in questo mattino nostro d'Agosto volo su Vienna,
l'aria che mi scotenna, la bocca che tentenna,
dove muore la voce alla foce della Senna.
Io, vestito male di stracci presi al mercato,
i lacci toccato il suolo, il volo era terminato,
il peggio l'ho meritato, in forma ma raffreddato,
il nome tuo l'ho gridato e l'eco mi rispondeva: -si, si, si, si-.
La brezza marina, accarezza la mia pelle, espelle la
sua tossina,
cara portami in cima, strappami dalla riva,
ora trovo la pace nella benzodiazepina.
Clima del litorale dove la sabbia danza
al vento di Maestrale che soffia con eleganza,
ora tolgo le scarpe ed accorcio la distanza,
come Giorgio de Chirico ho Ulisse in una stanza.
Ho quello che manca per avere ciò che serve,
rosso d'arcobaleno, veleno di un'alta serpe,
usalo come china nel nostro amore di epistole
…..battiti e metriche in extrasistole.
Vedo l'amore che passa e l'amore che viene,
sento chiamare il mio nome da dodicimila diverse
sirene
poi metto un piede nel mare e quell'acqua di sale mi
gela le vene,
corro il più forte possibile e canto un richiamo
come le balene.
Lei che mi stringe la mano, vuole portarmi lontano,
l'acqua è già sopra il mio cranio non ho saputo
schivare il richiamo,
ora ho le gambe stanche, avrei bisogno di branchie,
non basterebbero neanche per dirti quanto ti amo.
Ora il mio corpo viola è di nuovo a riva senza
parola,
sento posarsi i gabbiani sulle mie mani, la fine è
ora,
steso sul bagnasciuga, la pelle nuda, la sabbia
sfiora,
fine di questa storia ed è la stessa colonna
sonora-.
Rit.
geniale
RispondiEliminaAghju diagnosticatu cun MPE cun 55-60% di pulmonary capacity. U mo duttore hà dettu chì tuttu u chianciu, stomping your feet ùn cambie micca per accettà cum'è accettà è toccu in bracciale nantu à a volta è mi mannò in casa per mourri. Iu era devastatu è si scantava di fà nunda. Paria a camminate a mo bicicletta, mi scistia ferà qualcosa chì fateva qualsiasi sforzu. Mi cunsumava i mo pensi cù ogni alu è u scantu di ciò ch'è aspittà era quasi più di quandu putevi trattà. Allora ùn pudia pigliàrimi un pocu tempu, decisu di truvà una curazione in basa di basa è aghju avutu l'acrose Doctor Itua nantu à cumu guariscenu parechje persone chì soffrenu di Hiv, è Herpes li dete una chjamata annantu à questu numiru +2348149277967 ancu chat on whatsapp mi dettiru tutte e dettagli nantu à a guariscenza i hà pagatu per a medicina, dopu à 5 ghjurnati di ghjornu, aghjunghje a me medicina farfalla, l'aghju utilizatu da duie simane è quandu aghju stati guariti è oghje sò vivu sanu è beniu aghju aghju aghjetu ancu prumesse ch'ellu deve tistimunà di u so travagliu, Poni ancu guariscenu e seguenti malati ... Copd, Herpes, Alzheimer's disease, carcinoma.Asthma, Allergic diseases.Parkinson's, Epilepsy, Cancer, Fibromyalgia, Hiv, Hepatitis, diabetes, Celiac disease, Infertility, Asthma.Contact ... drituaherbalcenter @ gmail.com..Whatsapp Number ... + 2348149277976
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