venerdì 9 dicembre 2011

Mari infiniti

oltre il possibile c’è l’incredibile:
spingi l’immagine  oltre ogni limite!
No, non ti chiudere, non mi deludere,
spingi il pensiero oltre l’ecumene!
Partimmo ad un’ora buona, là il sole saliva ancora,
noi al soldo di sua signora, la corona di Lisbona,
partimmo con vento in poppa la rotta fuggiva i limiti,
noi il peggio del Sud Europa giù in rotta verso gli antipodi.
Muovevamo oltre il confine, giù in file verso l’ignoto e il nostro  fine
 era riempire le stive di file oro
 nonché scoprirne il contorno, dove il mondo va  a fuoco,
molto prima di Colombo, Cabral e Caboto e Caboto

RIT:
-tu passa i confini, sorpassa i confini,
se passi e li sfidi  non passi e non vivi,
tu passa in confini dei mari infiniti,
là i mali più ostili son fitti e riuniti,
tu passa i confini, tu passa ad altri lidi
comparsi i confini oltre i passi dei libri,
comparsi altri lidi ben oltre i pontili,
se passi e li sfidi trapassi fra i miti

Navigavamo su un brigantino:  vela quadra più vela latina,
il capitano era un assassino, la ciurma melma  marina,
lo giuro non fu una vita ma una sfida al’ira divina,
gli scali, gli  scafi a picco, gli squali nella sentina
passarono mesi, anni: furia d’acqua e calma piatta poi la sabbia e dalla gabbia:
 terra!!….. nell’aria rarefatta…
vidi terre d’altri mondi, gli indigeni senza fede:
i Cinocefali,  gli Astomi, i guerrieri da un solo piede,
con pietre e chele abbattentisi a schiere contro noi fieri battenti bandiera portoghese,
lottammo a stenti per mesi sfidando tutte le truppe:
Aragonesi, Genovesi,  le avanguardie mamelucche,
 vidi i Malesi a luna piena bruciare tra le scialuppe,
le galee in quarantena là al largo delle Molucche
e un male immondo sconosciuto al mondo conosciuto
e i corpi morti, i morti a mollo falciati dallo scorbuto

Nord, Sud, Sud-Est, non c’è merito,
viaggio  in ostaggio all’ago magnetico
Sud-Ovest, sudore e silenzi
quattro quadranti: rosa dei venti.
Ma una sera il capitano guardava e pensava in piedi,
cercò invano di strappare al cielo nero i suoi segreti
poi fece saldare i ponti, condannare i boccaporti,
legammo lance e paranchi con corde da 7 pollici
la furia  ci colse e la tempesta fu addosso,
il mare si mosse, mosse, il mare ci morse,
i marinai con l’ascia in mano tagliavan vele e  pennoni
e quelle vele senza cinghie volavano via come aironi

Vidi arrivare i muri d’acqua con onde da trenta metri,
hai mai fottuto, tu fratello, con onde di trenta metri?,
e il fratello che urlò nel vento: -tu affondaci  se ci riesci!!-
quando finì la frase era sotto già  trenta piedi

4 commenti:

  1. Grandissimo il nuovo album, aspetto gli altri testi con ansia ;-)

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  2. mo la madonna murubutu! son venuto a conoscenza della tua esistenza pochi minuti fa e devo dire che sei un gran rapper! specie i testi e anche il rap comunque è bello ritmato e senza tante pugnette stylistiche tanto care ai nostri rappers: "ostia dì" murubutu! e ti dico (che credo che con te te lo posso dire) io non ascolto mai i rappers italiani perchè oltre a non esser dei gran rappers fanno anche le musiche senza sbattersi troppo e allora mi viene faticoso ascoltarli ma te anche te hai le musiche un po' noiosette ma almeno hai dei bei testi senza le solite smaragliate...diobò mi spiace di essere venuto a conoscenza adesso dopo che il fratello piccolo di un mio amico è venuto al tuo concerto ieri sera
    ti faccio i complimenti per un bel rap
    yo!!!

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