venerdì 1 aprile 2011

Il giovane Mariani


Fu il primo gemito del primo genito,
nato col primo getto di freddo gelido…

Il giovane Mariani apriva gli occhi
un raggio caldo creò un passaggio ampio fra due notti,
fra due sfondi enormi vide un lampo e un’esplosione
 poi  un mondo con più occhi che le piume di pavone
 prese aria e luce e pensò:
 -tocca a me,
adesso  tocca a me.. -
e fu di nuovo un inizio
e con lo sguardo raccontò tutto quello che vide e ha visto.
Questa storia non si elabora, né rielabora,
se vuoi tu chiamala favola
per raccontarla bene basta un battito e un’arpa
poi un arco ed un basso poi un battito e un basso.
Lui vide il vuoto farsi mondo e il mondo farsi fuoco
e dopo il cosmo prese corpo da uno spazio vuoto,
vide il fuoco e i suoi grandi bracci, il suolo rifarsi i tratti,
i flutti seppelliti dalle sfingi degli alti ghiacci
Chiusi i passaggi che tornavano a ieri
dove il buio con le mani riuscì a chiudere i cieli
e poi roccia sopra roccia venne occluso ogni buco:
piovve notte tra le torri e le necropoli di tufo:
Sfida  il tempo lo spazio ti attende
qua il cosmo non è che bisogno che vive nell’uomo, non c’è cielo e suolo,
non c’è terra e fuoco e il tempo è corrente e torna per sempre a me

Lui vide mari immani, non vide draghi o maghi
ma vide i vari umani darsi i mali in varie fasi
poi vide coi suoi occhi torri e blocchi di marmo
elevarsi sopra i regni dell’argilla e del fango
Mi chiesi:-... e a me che rimase, a me che rimane?
a me qui rimase la gioia ed  il sale
e a te che rimase da rimare,  che rimane?-
Mano a mano mani in mano nella mano di un padre
-... adesso tocca a me ..-pensò-... adesso tocca a me
ma non c’era fatica nei suoi occhi blu scuri 
perchè quello che vide lui lo vide ad occhi chiusi
Lui vide falsi e rei e i re farsi Dei poi tanti altri falsi farsi grandi
vide infanti maschi morti fanti, patti infranti, passi falsi :....panta rei,
sentì il cosmo nel cuore
cercò ingegno e calore per capirne il colore:
il secondo lo ottenne dalle gocce del sole
 mentre il primo dal pensiero sorto in Asia Minore
Se senti ancora la voce
...fu l’ora
una luce si spense e ne apparve una nuova
poi con forza e nuova foia fuori dalla feritoia
e qui la gioia del suo vecchio piantò un seme di sequoia
-Sfida il tempo lo spazio t’attende
 rallenta e comprende, la terra qui attende
la giovane mente venuta al presente
tre  i giorni trascorsi  si dopo fine settembre ….
Shhh adesso tocca a me ...-pensò-... adesso tocca a me
ma non c’era fatica nei suoi occhi blu scuri 
perchè quello che vide lui lo vide ad occhi chiusi...

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