mercoledì 6 aprile 2011

Anna e Marzio



Anna guardava i suoi fiori come si guardano i figli,
esposti al sole in via  Solgenitsin  numero 15,                                 
il suo balcone fra i tigli era un giardino pensile
fitto di gigli ed ortensie, pollini e resine dense 
Viveva sola da tempo in un appartamento del centro
di fronte al carcere sorto all’interno al vecchio convento,
da quando il marito s’era spento in inverno,
aveva perso la voglia di guardarsi dentro e sentirsi meglio
Ora sognava una altra vita, un’altra aurora,
Anna bello sguardo che ogni giorno perde qualcosa,
sognava un nuovo amore che la portasse altrove
 e le ridesse ancora la gioia di non  morire sola.
Marzio arrivò nell’ora di un pomeriggio di maggio,
tradotto da Regina Coeli nel braccio n 4,
lei lo vide d’un tratto e fu incanto mentre bagnava le dalie, 
lui con la chioma amaranto intanto sorrideva alle guardie.
Marzio Febbraro, figlio di un’operaio,
era stato fabbro, fioraio e soprattutto ladro,
soprattutto ladro, diceva, più che di cose di cuori,
"..i migliori anni io li ho spesi appresso a donne e fiori!"
Anna annaffiava le ginestre

di fronte alla cella corrispondente per seguirne i racconti 
lui amava dirle:
"se le case hanno gli occhi nelle finestre
beh....le  tue bella mia piangono tutti i giorni.."
RIT
Prendi le viole più belle…..- diceva lui- 
...vieni, vieni con me,
io e te insieme per sempre... -diceva lui-
.....vieni, vieni con me.
ma quan-ti so-no i fio-ri ?  ehh...se ne ho visti
son quanti i cuori soli … ehhh... se ne ho visti

Marzio la incantava intrecciando parole,
pareva un attore in azione, un Adone dietro le sbarre rugginose
e lei che lo ascoltava adorante per ore mentre un sole sornione
allungava l’ombra della prigione fino al balcone
diceva di sé: "tu ti fidi me? puoi fidarti di me...
si, si... ho fatto qualche errore ma adesso so cosa voglio"
Le chiedeva: "non ti fidi me ? vuoi fidarti di me?
ti porterò con me laddove fiorisce il mondo...                                            
Vedremo tulipani e lavanda fra i vari fiumi d’Olanda
i bulbi rari tra i mulini bianchi della Mancia,   
fra i rosai di Samarcanda o di Francia, 
le ginestre giganti nei grandi giardini de Bahia Blanca...
Vedremo l’alba tra i gelsi, i rododendri ed incensi intensi,
i mandorli in fiore tra le felci della valle dei templi,
lì gli arcobaleni e gli steli sono accomunati dall’indaco
come i sentieri ai piedi della moschea azzurra di Instanbul...
E nessuno potrà separarci, bella mia,
perché saremo 2 cuori allo specchio nello stesso momento del tempo
e nessuno potrà liberarti di me perché tu vedi quello che vedo
e  adesso senti e quello che sento"

Passò un anno più un anno e Marzio finì di scontare la pena,
era il mese di Marzo e fuori già si allungava la sera,
"Aspettami fuori domani sera sarò fuori per cena",
a lei rideva di gioia la bocca e con gli occhi piangeva
Anna arrivò puntuale all’orario previsto,
aveva una giacca in misto lino e sul viso un sorriso bellissimo,
attese paziente sotto un fico fiorito in anticipo
ma per quanto attese fece mattino senza averlo visto.
Dopo ore di attesa Anna volle capire il destino assurdo
così triste e tesa si rivolse al secondino di turno
gli chiese di Marzio descrivendogli il tipo,

Signora mia, qui questo Marzio Febbraro non è mai esistito...."

5 commenti:

  1. Pura poesia.
    Il fatto che il genere che faccio abbia anche esponenti come te mi riempie di fiducia, in un panorama grigio di sgrammaticati da prima elementare, che l'arte non hanno idea di cosa sia.
    Complimenti e grazie per le emozioni che ho avuto da questo brano. Ascolterò al più presto tutti i tuoi lavori.

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